domenica 2 maggio 2010

Comunicare

Ogni relazione implica comunicazione.

In questa modernità veloce leggera sintetica nella forma, universale ma ridotta all'osso nei codici, variegata e spinta nei canali, è proprio sulla comunicazione che dobbiamo fermarci a riflettere noi, gente di scuola

Siamo sicuri di comunicare davvero con i nostri studenti? Di ascoltare, osservare, accogliere prima di tutto, per poter poi rispondere, a nostra volta essere ascoltati e "accolti", in un percorso di restituzione reciproca?

Solo la comunicazione autentica favorisce il sorgere della comunità, alimentando la capacità di riconoscere e integrare le differenze, l'ascolto, il rispetto, l'empatia.

Ma è altrove che i giovani trovano, o credono di trovare, oggi comunicazione e relazione. Nel mondo virtuale è tutto un fiorire di "community", di scatti, di scambi, di movimento insomma.

Nel passaggio dall'era dell'Informazione all'epoca della Conoscenza, agli insegnanti è ora più o meno esplicitamente chiesto di formare dei giovani capaci di selezionare le informazioni, di decodificare testi, di capire intenzioni comunicative alla base dei messaggi.

Ma questo non potrà avvenire fintanto che l' insegnamento resterà imprigionato in metodologie anacronistiche e limitate a lezioni frontali ed esclusivamente contenutistiche, fintanto che gli insegnanti resteranno vincolati all'ansia di "concludere il programma", frase che spesso taglia corto su eventuali aperture
innovative e strumenti alternativi al libro di testo.

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