sabato 3 luglio 2010

lunedì 24 maggio 2010

FUORI DAL TUNNEL

Fuori dal tunnel,
il grido di speranza dei ragazzi di Valguarnera

VI SEGNALO QUESTA BELLA INIZIATIVA SUL DISAGIO

venerdì 7 maggio 2010

SOS - rispondete - passo



“Inutile”
            “Inadatta"
                            “Insignificante”




Così si sentono le mie alunne quindicenni
quando a scuola qualcosa non va.

Rifletto su questi tre aggettivi e credo di trovare un bisogno che li accomuna:
esserci ed essere in relazione
Tutti e tre presuppongono un contesto e tutti e tre sottintendono la consapevolezza di una inadeguatezza rispetto ad esso.

domenica 2 maggio 2010

Cosa c’è ke nn va

Un esempio di come la scuola possa concretamente contribuire alla formazione di giovani responsabili, critici, capaci e creativi nasce da un grave caso di disagio a cui la scuola ha saputo rispondere e che la scuola ha saputo trasformare in risorsa educativa straordinariamente multidimensionale, proiettata ad una disseminazione di grande utilità.


Comunicare

Ogni relazione implica comunicazione.

In questa modernità veloce leggera sintetica nella forma, universale ma ridotta all'osso nei codici, variegata e spinta nei canali, è proprio sulla comunicazione che dobbiamo fermarci a riflettere noi, gente di scuola

Siamo sicuri di comunicare davvero con i nostri studenti? Di ascoltare, osservare, accogliere prima di tutto, per poter poi rispondere, a nostra volta essere ascoltati e "accolti", in un percorso di restituzione reciproca?

Solo la comunicazione autentica favorisce il sorgere della comunità, alimentando la capacità di riconoscere e integrare le differenze, l'ascolto, il rispetto, l'empatia.

Ma è altrove che i giovani trovano, o credono di trovare, oggi comunicazione e relazione. Nel mondo virtuale è tutto un fiorire di "community", di scatti, di scambi, di movimento insomma.

Nel passaggio dall'era dell'Informazione all'epoca della Conoscenza, agli insegnanti è ora più o meno esplicitamente chiesto di formare dei giovani capaci di selezionare le informazioni, di decodificare testi, di capire intenzioni comunicative alla base dei messaggi.

Ma questo non potrà avvenire fintanto che l' insegnamento resterà imprigionato in metodologie anacronistiche e limitate a lezioni frontali ed esclusivamente contenutistiche, fintanto che gli insegnanti resteranno vincolati all'ansia di "concludere il programma", frase che spesso taglia corto su eventuali aperture
innovative e strumenti alternativi al libro di testo.

sabato 24 aprile 2010

disagiodispersione.blogspot.com

Parole a scuola

Liberamente creato per un libero parlato.